13 Mag 2020 Intervista a Giampaolo Melli, Dg di MAT3D: “Stiamo lavorando su tre progetti per l’emergenza Covid”
MAT3D è una spin-off interuniversitario dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dell’Università di Parma operante nell’ambito dei materiali avanzati per la stampa 3D, tra le quattro migliori start–up al mondo ed affiancherà in questa fase Covid-19 ospedali, Protezione Civile, Università e imprese per mettere a punto prototipi di manufatti con stampanti 3D di elevata qualità e per sviluppare soluzioni innovative rispetto alle criticità registrate in questa fase di emergenza pandemica nell’ambito della logistica, della fornitura e dell’approvvigionamento delle merci. Abbiamo intervistato Giampaolo Melli, direttore generale di Mat3D per parlare di presente e futuro della spin-off.
A quali progetti state lavorando?
“In questo momento di emergenza abbiamo spostato il laboratorio di ricerca che abbiamo all’interno dell’Università di Modena e Reggio al Tecnopolo di Reggio-Emilia e stiamo lavorando su tre progetti per l’emergenza Covid. Uno è per un sistema per la teleassistenza da casa, poi stiamo affrontando un altro progetto che riguarda Bpa indiretti per quella che è la fase 2 e la ripresa negli ambienti di lavoro per garantire che le persone non vengano a contatto e il terzo progetto, partito prima dell’emergenza, è un sistema per mettere i drenaggi toracici negli ospedali. Stiamo collaborando con l’Università di Parma”.
Avete collaborazioni con il settore biomedicale?
“Con il biomedicale di Mirandola non abbiamo contatti diretti a livello aziendale, uno dei nostri soci collabora però con il distretto da molto tempo, a mio parere quello mirandolese è il più importante distretto biomedicale a livello mondiale”.
Quali sono le professionalità che avete all’interno della vostra struttura e come fate ad avere un approccio così multidisciplinare?
“Le professionalità vengono da esperienze differenti. All’interno della compagine sociale ci sono due professori universitari esperti di varie tipologie di materiali, dai plastici ai ceramici. Io mi occupo dell’applicazione della manifattura additiva all’interno di processi industriali standard. Per quello che riguarda altre competenze, abbiamo al nostro interno ingegneri e chimici. Dal 2017 abbiamo due brevetti per ricerca e sviluppo, mentre per quanto riguarda la commercializzazione stiamo strutturando l’azienda con la dottoressa Manicardi, che segue la parte del business”.
Con l’emergenza Covid, ci possono essere sviluppi positivi che si manterranno nel tempo sulla ricerca e sviluppo e sulla crescita dei settori legati alla medicina e sostenibilità?
“Certamente. Noi abbiamo indirizzato le linee di lavoro verso questo tipo di emergenza e sicuramente un qualsiasi prodotto che viene inventato da Mat3D può essere applicato ad un settore medicale o biomedicale, lo si può fare oggi, lo si potrà fare domani”.
Come e dove si stanno delineando le innovazioni più interessanti?
“Stanno interessando soprattutto il settore dei materiali biocompatibili: la possibilità che dà la manifattura additiva di realizzare materiali che sono arricchiti da tipologie di componenti con caratteristiche di conduttività e staticità ad un materiale polimerico è fondamentale in questo ambito. Un altro grande vantaggio è legato al fatto che la manifattura additiva permette, velocemente e a costi bassi, di creare componenti che normalmente non si potrebbero ottenere”.